Generazione Y o Z? Chi sono i consumatori più attivi e quali sono le strategie di marketing per conquistarli e fidelizzarli?

Se ne parla in continuazione, rappresentano il nuovo target a cui tutte le aziende si rivolgono e possiedono un crescente potere d’acquisto. La generazione Y e la generazione Z sono al centro di tutte le strategie di marketing e comunicazione degli ultimi anni, di cui sono i principali destinatari. Conoscerne le caratteristiche è, dunque, divenuto un imperativo categorico per qualsiasi azienda che desidera conquistare la fiducia e la fedeltà dei consumatori del presente e del futuro.

I millennials o Generazione Y

Per millennials o Generazione Y si intendono tutti coloro che sono nati tra la metà degli anni ’80 e la fine degli anni ’90. I membri di questa generazione hanno una spiccata familiarità con le tecnologie digitali, poiché hanno assistito direttamente alla loro diffusione. I social network rappresentano un elemento imprescindibile delle loro vite, e vengono usati sia per comunicare che per informarsi. Le piattaforme più utilizzate sono Facebook e Instagram, insieme a Youtube per i video, Messenger e Whatsapp per i messaggi. Video e immagini sono i contenuti più apprezzati, ma i testi non sono totalmente disdegnati. La generazione Y è attratta da una comunicazione creativa, ironica o collegata a cause sociali, ed è abbastanza propensa alla fidelizzazione nei confronti di un brand. I millennials, inoltre, si connettono indifferentemente sia da mobile che da desktop, e hanno sviluppato una preferenza del web rispetto alla tv. La generazione Y è stata anche la prima ad abituarsi agli acquisti online e a lasciare feedback sui prodotti/servizi acquistati, e tra i fattori più apprezzati dell’ecommerce c’è la consegna gratuita.

Nonostante la forza dirompente delle nuove tecnologie digitali, i millennials hanno conservato uno spirito critico e una relativa diffidenza, soprattutto quando si tratta di lasciare i propri dati personali su piattaforme online.

I post-millennial o Generazione Z

Gli studiosi parlano di Generazione Z o post-millennials per indicare i nati tra il 1997 e il 2010. I membri della Generazione Z sono nati in un mondo già caratterizzato da una capillare diffusione delle tecnologie digitali, a differenza dei millennials che invece sono nati nel momento del passaggio dall’analogico al digitale. Se al momento la Generazione Y sta facendo i conti col mondo del lavoro e con tutte del difficoltà legate alla crisi economica e alla precarietà, la Generazione Z vi si sta affacciando adulta, risentendo di una certa insicurezza.

I social media incidono molto sui processi di socializzazione dei più giovani, che li danno per scontati sin dalla nascita. I post-millennials sono la prima generazione costantemente connessa a internet e preferiscono la connessione da mobile. Per quanto riguarda le varie piattaforme, sono presenti su Facebook, ma preferiscono di gran lunga Instagram e Youtube; per loro l’utilizzo dei social media è finalizzato soprattutto a coltivare o instaurare nuove relazioni sociali. I contenuti che riscuotono maggior successo sono i video, che però devono essere in grado di catturare l’attenzione entro 8 secondi.

Per quanto riguarda gli acquisti, la generazione Z è la meno fedele e fidelizzabile, probabilmente a causa del basso potere d’acquisto, ma ha conservato comunque la propensione a lasciare feedback. Nell’ecommerce si concentrano molto sulla velocità di consegna più che sulla spedizione gratuita, e sfruttano sempre di più la possibilità di acquistare direttamente tramite i social network. Infine, rispetto alla Generazione Y, i post-millennials sono più propensi a lasciare i loro dati personali online e perciò sono meno diffidenti.

Quali strategie adottare?

Da questa analisi delle due generazioni sembra evidente che i millennials e i post-millennials sono simili per alcuni aspetti, ma si differenziano totalmente per altri. Entrambe le generazioni sono molto informate riguardo i prodotti e i servizi presenti sul mercato, e cercano di scegliere in maniera consapevole e critica. Hanno a cuore la sostenibilità ambientale e sociale e, a differenza delle generazioni precedenti, preferiscono l’esperienza al semplice possesso. La questione ambientale, inoltre, li ha portati a rifiutare il consumismo sfrenato e l’accumulo seriale.

Eppure, come scritto in precedenza, ci sono differenze sostanziali tra i due gruppi. Infatti, se entrambi prediligono l’esperienza, i millennials puntano a godersi la vita e cercano di godersi al massimo le esperienze, mentre la Generazione Z si pone degli obiettivi più a lungo termine. Un’altra caratteristica positiva dei post-millennials sta nell’abbattimento dei confini e delle differenze legate a etnia, sesso o provenienza geografica: i millennials viaggiano di più, ma è con la Generazione Z che si ottiene la prima vera generazione globale. Infine, i post-millennials appaiono anche più creativi, o meglio più propensi a creare contenuti spontanei, invece che limitarsi a guardarli. Questo spiega il successo globale di TikTok tra i post-millennials.

Ecco, dunque, che le aziende possono ideare nuove strategie per coinvolgere questi nuovi consumatori. Certo, non è facile, perché abbiamo visto che le abitudini di consumo cambiano rapidamente e che le nuove generazioni sono sempre più critiche, e quindi meno influenzabili. La strategia vincente consiste nel puntare sulla creazione di contenuti spontanei (Generazione Z) e sulla condivisione (generazione Y), sulla sostenibilità sociale e ambientale e sulla creazione di esperienze che contribuiscano anche alla creazione di una community globale.