La crisi economica che ha colpito il sistema produttivo e le medie imprese: Made in Italy a rischio
Le misure di chiusura imposte a numerose attività industriali per il contenimento dell’epidemia di Covid-19 e la forte flessione della domanda rivolta alle imprese hanno determinato un calo della produzione per quanto riguarda questo settore. Nella maggior parte dei casi si registrano diminuzioni superiori al 25%, arrivando a flessioni di oltre il 70% per l’indice di fatturato.
Tra marzo e aprile oltre il 50% di fatturato in meno per 4 imprese su 10
Secondo i dati Istat, oltre la metà delle imprese prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020. Il 38% segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività e il 42,8% ha richiesto il sostegno per liquidità e credito. Riorganizzazione di spazi e processi e modifica dei metodi di fornitura dei prodotti/servizi sono le principali opzioni adottate per far fronte alla crisi economica.
Le aziende piccole sono quelle più colpite dalla crisi economica
Le chiusure delle attività hanno determinato effetti di blocco operativo soprattutto per le imprese di minori dimensioni, che in Italia rappresentano quote elevate in termini di occupazione e di risultati economici. Per l’impatto immediato e la capacità di risposta, questa evidenza assume grande rilevanza, con conseguenze vicine allo shock completo dell’economia.
I dati della crisi economica sul fatturato
Oltre il 70% delle imprese dichiara una riduzione del fatturato nel bimestre marzo-aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il 5%, pari a circa 50.000 aziende, non ha risentito dell’epidemia ma, anzi, ha visto il fatturato aumentare nonostante il contesto storico. A queste ultime realtà si contrappone il 14,6%, che dichiara invece di non avere registrato alcun fatturato. Negli altri settori di attività l’incidenza è più contenuta. L’unica eccezione riscontrata è per il comparto dell’industria farmaceutica (28,0% di imprese con vendite in crescita), delle telecomunicazioni (23,8%) e della chimica (18,6%).
Rischio concreto di mancanza di liquidità entro il 2020
Oltre la metà delle imprese – il 37,8% del totale – prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno entro la fine del 2020. Il 38% segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività. Nell’ambito della manifattura particolarmente colpite dalle crisi economica sono poi le imprese di alcuni settori tipici del Made in Italy: su tutti la fabbricazione di mobili (64,5%), l’industria del legno (64,2%) e le confezioni di abbigliamento (62,6%).