Gli economisti internazionali ritengono che ci sarà un boom economico – definito addirittura “decennio d’oro” – grazie soprattutto alla fiducia che i mercati hanno nel nostro premier Mario Draghi che, soprattutto in Europa, è riuscito a restituire all’Italia una credibilità che da tempo mancava
Per la prima volta da decenni sembra che l’Italia sia in una fase di ripresa economica molto favorevole. Si parla addirittura di “decennio d’oro”. A dirlo non sono solo i nostri politici o le rilevazioni dei nostri istituti di ricerca – che stimano la crescita del Pil al 6% nel 2021 e al 4,1% nel 2022 – ma anche diversi osservatori internazionali cominciano a guardare la Penisola con nuovi occhi. Le testimonianze di questo cambio di aspettative sull’Italia sono diverse ma sembrano tutte dipendere da un comune denominatore: la fiducia nel governo guidato dal premier Mario Draghi.
Il decennio d’oro italiano secondo gli economisti stranieri
Il direttore del Dipartimento Europeo del Fmi, Alfred Kammer, intervistato dall’Ansa, ha dichiarato che la forte fase di ripresa dall’Italia dipende molto dal successo della risposta politica che, con le misure adottate, “ha protetto la struttura dell’economia e consentito una forte ripartenza”.
JP Morgan è uscita con un report intitolato: «Forte crescita, con Draghi che porta cambiamenti radicali», mentre il Capoeconomista dell’Ocse ha affermato, in un’intervista al Financial Times, che «l’Italia è oggi nella posizione di resettare l’economia».
Invece, gli analisti di 13D Research & Strategy, istituto di ricerca indipendente con sede negli Stati Uniti, hanno sottolineato che da quando è arrivato Draghi a Palazzo Chigi l’Italia ha chiuso il gap di Pil perso con la pandemia, rispetto anche a Germania e Francia. Parlano di un “decennio d’oro” proprio per questo motivo: la fiducia in Draghi, dando però per scontato che se dovesse lasciare la carica di premier sarà solo per traslocare al Quirinale:
Come presidente della Repubblica, Draghi avrà ancora molto potere. Non importa chi verrà dopo di lui perché nessuno potrà più cambiare l’impostazione.
Anche la stampa straniera parla della fiducia in Mario Draghi
La fiducia nel premier italiano, si legge in un’analisi pubblicata sul quotidiano francese Le Figaro, dipende soprattutto dal suo obiettivo di portare l’Italia fuori da un ventennio di stagnazione, con un corpus di riforme capaci di ridisegnare il Paese: sono le stesse riforme che anche l’Unione europea ha chiesto come condizione necessaria per l’erogazione dei fondi del Next Generation Eu. Inoltre, si legge sempre sul quotidiano francese:
La grande commedia politica italiana non abbassa mai i toni, ma Draghi non si fa intimidire e riesce persino a incanalare il leader della Lega, Matteo Salvini, dialogando con lui ogni settimana.
Il boom economico e la reazione dei mercati
Tuttavia, questo “entusiasmo ritrovato” – e la relativa previsione di un “boom economico” – per il momento non sta cambiando di molto l’approccio degli investitori finanziari e, almeno per ora, non si nota un aumento dell’esposizione dei fondi sull’Italia. Nello specifico, le dichiarazioni che arrivano dagli investitori mostrano più cautela. Si legge in un articolo del Sole 24 Ore: «Questo ottimismo sull’Italia non è così diffuso tra gli hedge fund internazionali». Sono le parole di Mattia Nocera, managing director di Ceresio Investors e responsabile proprio della selezione degli hedge fund esteri per il gruppo.
Tutto dipenderà, ovviamente, dalla crescita che il Paese riuscirà a generare nei prossimi mesi, ma una ventata di ottimismo farà sicuramente bene. Del resto, proprio grazie al successo della campagna vaccinale e il varo degli investimenti del Pnrr, anche l’agenzia di rating Standard&Poor’s ha alzato l’outlook dell’Italia da stabile a positivo. Resta solo da risolvere un ultimo punto: è meglio che Draghi resti a Palazzo Chigi o che salga al Quirinale il prossimo febbraio?