Netflix non ha ancora apportato sostanziali modifiche per la condivisione degli account in Italia, ma probabilmente è soltanto questione di tempo. L’ultima settimana è stata dominata dal caos: è vero che arriveranno nuove regole nel 2023 per contrastare la condivisione delle password? Cosa sta succedendo realmente in casa Netflix?
L’aveva annunciato già mesi fa e il grande passo sembra essere vicino, o quasi. Netflix interromperà la condivisione degli account? Cosa sta succedendo realmente? Prima la notizia trapelata, poi il passo indietro e nel mezzo i mille dubbi che affliggono gli utenti della piattaforma. Nelle ultime settimane il caso Netflix ha sicuramente infiammato la discussione, anche sul web. Ma se le nuove regole dovevano aiutare a fare chiarezza, il tentativo è fallito perché gli utenti sono più confusi di prima. Cerchiamo di fare il punto.
Netflix non fermerà la condivisione degli account, per il momento, in Italia
Il momento più temuto dagli utenti della piattaforma sembra essere arrivato, o quantomeno in alcune parti del mondo. Netflix aveva già chiarito la sua posizione in merito alla condivisione degli account, giustificata soltanto per nucleo familiare. Oggi questa definizione non è più sufficiente, perché una famiglia può vivere anche separatamente (per motivi di studio, lavoro ecc) e non per questo dovrebbe fare a meno del proprio account Netflilx. Ecco perché il colosso dello streaming, a partire da ora, si rivolge al nucleo domestico (che è ben diverso da quello familiare).
Tradotto in parole povere, si può condividere l’account – e quindi distribuire una password in comune – soltanto con chi abita sotto lo stesso tetto. Anzi, a voler essere più precisi e tecnici, soltanto con chi divide il nostro stesso indirizzo IP. Questo, infatti, è il modo in cui Netflix può valutare chi e quanti profili utilizzano correttamente l’account secondo il regolamento.
Netflix ha sempre avuto delle regole base da rispettare e, tra queste, risulta il divieto di condividere l’account con terzi che non facciano parte del proprio nucleo familiare. Negli anni, ha cercato di perfezionare il tiro proponendo diversi metodi per evitare la condivisione delle password, un fenomeno diventato molto gettonato tra gli amanti dello streaming. Non stupisce, quindi, la presa di posizione dell’azienda. Per quanto drastica possa apparire agli occhi degli utenti, Netflix ha dichiarato con netto anticipo che presto avrebbe rafforzato la propria policy. Purtroppo, negli ultimi giorni, ha generato forte confusione.
Condivisione della password: il caos delle regole pubblicate e poi cancellate
Sono diventate virali in pochi minuti le modifiche apparse online nella pagina del Centro Assistenza, scomparse poco dopo. Perché cancellarle? Che Netflix abbia avuto un ripensamento? In realtà si tratta di un errore geografico, perché le modifiche condivise a livello internazionale all’epoca hanno riguardato soltanto tre paesi del Sud America: Cile, Costa Rica e Perù. In una delle ultime conferenze stampa, il responsabile delle operazioni e del prodotto dell’azienda Gregory Peters ha garantito che a breve Netflix apporterà regole più restrittive per mettere un freno agli account condivisi, che generano importanti perdite ai danni della piattaforma.
Ci sono persone che guardano Netflix ma non ci pagano e prendono in prestito le credenziali di qualcun altro. Il nostro obiettivo è, nel corso di quest’anno, quello di risolvere questa situazione e di far passare molte di queste persone ad account a pagamento, oppure di fare in modo che il proprietario dell’account paghi per loro. Abbiamo lavorato molto su questo aspetto cercando di portare avanti una sorta di sperimentazione ponderata per fare in modo che i nostri membri potessero dirci quali soluzioni funzionano per loro […] Siamo pronti a lanciarle nel corso del trimestre. Le scaglioneremo un po’ man mano che lavoreremo sui vari gruppi di paesi, ma le vedremo davvero nel corso dei prossimi due trimestri.
Questo cosa significa, esattamente? Che Netflix manterrà la sua parola e gli account condivisi avranno probabilmente le ore contate per chi non vive sotto lo stesso tetto. Infatti, poco dopo, ha aggiunto alla lista anche nazioni europee come Spagna e Portogallo.
Come funziona Netflix con il controllo delle password in Europa
Per comprendere cosa succede in Sud America (Cile, Perù e Costa Rica), Nuova Zelanda, Canada e adesso anche in Europa (Spagna e Portogallo), capiamo quali sono le modifiche. Ogni account è collegato ad un nucleo domestico e quindi ad una posizione principale, legata al titolare dell’account e stabilita in base ad una connessione di primo accesso. Tale connessione deve essere verificata attraverso l’indirizzo IP e a degli identificativi assegnati ad ogni dispositivo che tenterà di accedere a Netflix tramite quella rete specifica. Tradotto in parole povere, cosa significa? Che Netflix in questo modo funzionerà strettamente legato al proprio indirizzo IP.
E se dovessi tentare di accedere al mio account Netflix mentre sono in viaggio, in metropolitana o in pausa pranzo al lavoro? A quel punto la piattaforma richiederà una verifica, tramite link inviato all’e-mail dell’account con un codice a 4 cifre da dover inserire entro 15 minuti. A rendere ancor più ostile la condivisione delle password è anche la verifica della posizione principale dell’account, che dovrà avvenire ogni 31 giorni.
Perché il metodo scelto da Netflix per capire se sei a casa è allarmante
Fermo restando che la condivisione degli account è un’azione da sempre condannata da parte di Netflix per tutti quelli che non abitano sotto lo stesso tetto, con le nuove regole si va incontro ad un altro dilemma: è giusto che Netflix sia a conoscenza dei nostri spostamenti? “Netflix utilizza informazioni come indirizzi IP, ID dispositivo e attività dell’account per determinare se un dispositivo connesso al tuo account è connesso alla tua posizione principale”, si legge nelle indicazioni del Centro Assistenza.
È anche vero che, di recente, Netflix ha spiegato di aver aggiunto un’altra possibilità per rendere legale la condivisione dell’account con chi non fa parte del nucleo abitativo. Pagando un costo aggiuntivo al mese, infatti, la piattaforma consentirà di aggiungere al proprio account persone esterne al nucleo. In Portogallo il costo è di 3,99 € al mese per ogni singolo profilo aggiunto all’account principale. In Spagna invece di 5,99 €. Questa possibilità si differenzia anche in base al piano. Chi ha un abbonamento standard può aggiungere soltanto un profilo esterno. Chi dispone del Premium fino a due. Al momento non è stata ancora integrata questa funzione in Italia, ma essendo già arrivata in Europa è altamente probabile che presto diventi realtà anche da noi.
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