Gli acquisti online sui siti di e-commerce, dopo il lockdown, sono aumentati del 45%, ma le abitudini di acquisti continuano a cambiare a svantaggio delle modalità tradizionali. In Italia sono presenti oltre 2500 negozi automatici dove stanno aumentando le categorie di prodotti da comprare

Il lockdown, durato tredici mesi e provocato dalla pandemia da Covid-19, ha costretto a rivedere le priorità di tutti noi, ha limitato le libertà e ha imposto nuove consuetudini, come fare acquisti online o addirittura recarsi nei negozi automatici. In pratica: ha portato l’umanità a cambiare.

Nei mesi più duri della pandemia, in tanti, per timore di affrontare le file al supermercato, hanno optato per gli acquisti online, favorendo i big dell’e-commerce, ma non solo. Tutti i rivenditori della grande distruzione hanno potenziato il servizio, ma anche i piccoli commercianti di quartiere, per non perdere terreno e clienti, si sono reinventati attraverso i social e le consegne casa per casa.

Con il lockdown al top gli acquisti online

Secondo quanto riporta l’Ansa, che cita un’indagine condotta da Youthquake, gli acquisti online sono cresciuti del 45% ad un anno dall’inizio del primo lockdown, (marzo 2020 – marzo 2021) sia che si tratti di consegna a casa sia di ritiro in negozio. Il report registra un aumento del 45% delle spese abbondanti, “trend dovuto alle limitazioni imposte dalle misure di contenimento della pandemia e che attualmente continua a guidare anche l’acquisto fisico del cliente all’interno dei supermercati”, sostengono gli analisti del rapporto anche se “le abitudini di acquisto non potevano che risultare influenzate anche dalle variazioni di reddito degli italiani. In particolare si rileva che in molti casi l’indebolimento del potere di acquisto ha comportato per il 34% delle persone una maggior attenzione al prezzo dei singoli prodotti”.

In questo clima di rapidi cambiamenti di abitudini, si fa largo anche un nuovo modo di fare la spesa: parliamo del trend dei negozi automatici, da anni già in voga in Giappone, ma usato anche negli Stati Uniti ed adottato in alcuni Paesi del Nord Europa. Questa “pratica” consiste nel fare la spesa negli store con i distributori automatici, consuetudine che in Italia, di solito, demandiamo all’acquisto del caffè in ufficio o di snack di rapido consumo.

In Italia arrivano i negozi automatici

Secondo una recente indagine condotta da Ispos per Confida, Associazione italiana distribuzione automatica, aderente a Confcommercio, sono oltre 2.500 i negozi automatici in Italia, presenti per il 50% al nord, per il 33% al sud e per il 20% nelle regioni centrali.

Nelle città si trovano principalmente nelle zone commerciali, magari vicino a negozi e ristoranti (nel 40% delle presenze), oppure nei pressi delle fermate dei mezzi pubblici (10%), delle scuole e università (10%) e ancora nei centri cittadini (10%). Percentuali che rendono evidente la diffusione di un fenomeno che è in costante crescita, tanto che esiste anche un sito che ha geolocalizzato i punti vendita per rendere più semplice l’acquisto nelle vicinanze del consumatore.

“I negozi automatici h24 – spiegano da Confida – sono una via di mezzo tra bar automatici e piccoli market aperti 24 ore al giorno che erogano prodotti alimentari tramite distributori automatici. Negli ultimi anni questi esercizi commerciali hanno registrato una veloce espansione, accentuata nel periodo del lockdown quando gli italiani hanno riscoperto i negozi di vicinato integrati con servizi tecnologici come l’e-commerce e il delivery”.

Cosa si acquista nei negozi automatici

Tornando all’indagine, i consumatori sembrano apprezzare la varietà dei prodotti che possono acquistare nei negozi automatici (33%) che sono nella maggior parte dei casi ben riforniti. Tra i prodotti più ricercati ed acquistati ci sono ovviamente il caffè e le altre bevande calde, ma anche bibite varie e trovano sempre più spazio piatti pronti, gelati, capsule del caffè, prodotti di prima necessità, per l’igiene personale e parafarmaci. E stanno nascendo anche negozi automatici che sfornano pizze appena cotte.

“Il comparto sta crescendo molto rapidamente – sottolinea Massimo Trapletti, presidente di Confida – perché l’offerta si sposa con le nuove esigenze, le necessità e gli stili di vita degli italiani: si ha meno tempo per i pasti e si mangia più spesso fuori casa o fuori orario, quando i tradizionali esercizi commerciali sono ormai chiusi”.

Infatti il 93% dei consumatori valuta positivamente l’esperienza presso i negozi automatici soprattutto perché più veloci dei tradizionali punti vendita (44%), per la comodità (29%), per il rapporto qualità /prezzo (27%) e per la possibilità di accedervi anche in orari in cui gli altri negozi sono chiusi (24%).