Avete mai pensato al vino come bene rifugio? Tra le modalità per diversificare il proprio portafoglio, gli esperti consigliano anche di investire in vini rari e pregiati
Il vino non è solo un piacere per il palato, ma può trasformarsi anche in un investimento e le bottiglie possono diventare un ottimo bene rifugio. Ecco perché sono sempre di più le persone che scelgono di investire in vini pregiati.
Investire in bottiglie di vino, infatti, significa puntare su un bene fisico che storicamente ha registrato performance ottime. Nella categoria degli investimenti alternativi, il buon vino offre quindi l’opportunità di diversificare e conferire maggiore forza al proprio portafoglio, gestendo i rischi e contrastando i periodi di volatilità del mercato.
Proprio come accade per gli investimenti nell’arte, gli investimenti nel settore vinicolo prevedono l’acquisizione di un bene il cui valore (ci si aspetta) aumenterà nel tempo. In pratica, si acquistano e si conservano bottiglie così da poterle vendere a un prezzo maggiorato in futuro.
I vini da investimento non conoscono crisi
Ottime performance che superano la prova del tempo. I vini pregiati, infatti, non hanno assistito a crolli nemmeno durante le maggiori crisi economiche e, secondo gli esperti, negli ultimi dieci anni gli indici dei vini da investimento hanno registrato guadagni medi del 7% all’anno.
Insomma, investire in vini può essere considerato una mossa intelligente anche per diversificare il portafoglio, e può portare ritorni interessanti perfino in periodi di crisi.
Puntare su questo investimento alternativo, inoltre, potrebbe essere una mossa vincente nel 2020 perché ampliare il proprio portafoglio con attività tangibili e stabili come il vino contribuisce a proteggere il capitale e a ridurre il rischio. Secondo l’ultimo Report redatto da “Investire in vino” (il primo portale italiano sul mondo del vino da investimento), dopo un inizio d’anno difficile i prezzi del vino sono aumentati negli ultimi sei mesi e il Liv-ex 100 (l’indice della “borsa” del mercato secondario dei fine wine) è ora al suo punto più alto dall’autunno del 2011. Rispetto alla fine di ottobre l’indice ha preso 0,84 punti percentuali, guidati dalle performance estremamente molto buone dei vini italiani, con una crescita media di prezzo del 2% in un solo mese.
Quali sono i vantaggi?
In generale, questo tipo di investimento offre una crescita stabile e a lungo termine. La produzione limitata di vini pregiati crea una dinamica particolare in grado di supportare il rendimento dell’investimento: i vini da investimento sono prodotti seguendo norme rigorose che limitano l’offerta per annata e con l’obiettivo di migliorare con il tempo. Di conseguenza, man mano che il vino continua a invecchiare e migliorare, la domanda aumenta. Se poi inizia a essere consumato diventa sempre più raro, il che supporta la crescita dei prezzi nel lungo termine.
Ancora, è bene ricordare che, in caso di investimenti nel settore vinicolo, il guadagno non viene tassato: essendo il vino pregiato un bene deteriorabile non c’è tassazione sul capital gain, tutto il margine di guadagno resta nelle tasche dell’investitore.
Infine, il vino rappresenta un investimento meno suscettibile ai cambiamenti e alle crisi economiche e può essere utilizzato per preservare la ricchezza contro inflazione, recessione, e svalutazione della valuta.
Come investire in vini?
L’ investimento in vino può assumere forme molto diverse a seconda di quanto si è disposti a spendere. Al contrario di ciò che si può pensare, investire in vini pregiati non è un’attività elitaria, anche se ovviamente ad un investimento iniziale minore corrisponderà (salvo casi fortunati) un minore guadagno futuro.
Una delle modalità più comuni e sicure per investire consiste nel puntare su etichette famose. È possibile farsi un’ idea delle etichette più redditizie su siti specializzati, come ad esempio Wine Searcher. Si può puntare su etichette italiane o francesi, trovando bottiglie molto redditizie per annate di prestigio. La regola da seguire a livello generale indica che i vini più rari e “antichi” sono preferibili rispetto alle annate più comuni perché sono più ricercati.
Sarà fondamentale, quindi, effettuare una ricerca di mercato e stabilire per quanto tempo si vuole mantenere l’investimento. Gli esperti consigliano un piano a medio-lungo termine per ottimizzare il ritorno economico.
E parlando di esperti, richiedere una consulenza a un advisor di investimenti nel settore vitivinicolo o informarsi approfonditamente circa le dinamiche del settore è sicuramente una delle mosse migliori per orientarsi nel mercato e tutelarsi.
Una volta individuato il bene su cui si vuole investire, bisognerà accertarsi che il vino sia assicurato e conservato correttamente per proteggere qualità e valore, e tenersi informati sulle prestazioni e l’andamento del mercato, così da decidere se e quando pianificare la vendita.