Cresce esponenzialmente negli ultimi cinque anni in Italia l’equity crowdfunding (Ecf), modalità di finanziamento che prevede  di investire in startup innovative e piccole e medie imprese in cambio di quote societarie. I dieci suggerimenti per investire in sicurezza su queste piattaforme

Si toccano i 125 milioni di euro raccolti e, con tassi di crescita tanto vertiginosi, il rischio truffa è sempre dietro l’angolo, considerando che ogni anno nel mondo si perdono, proprio per via delle frodi, 5 mila miliardi di dollari.

Il fenomeno degli Equity crowdfunding non è soggetto a specifiche regolamentazioni nella maggior parte dei Paesi in cui è sviluppato e ad esso si applicano normative già esistenti per altre tipologie di investimenti analoghi. Siamo in attesa del nuovo regolamento europeo per questa modalità di raccolta fondi e ci aspettiamo che entri in vigore a fine 2021, mentre in Italia abbiamo due corpi normativi relativi all’offerta di capitale a rischio on line: il Decreto crescita bis e il Regolamento Consob.

Partendo da queste premesse,  Dealogando ha provato a individuare una serie di precauzioni e comportamenti virtuosi per investire in sicurezza e che possano limitare, se non addirittura evitare, il pericolo truffa negli investimenti di Equity crowdfunding.

Alla base vi saranno l’analisi e la verifica di fonti e informazioni, passaggio imprescindibile in tutte le transazioni economico-finanziarie, specialmente online. L’uso di metodologie evolute di Open Source Intelligence (OsInt) e tecnologie AI nei processi di corporate intelligence andranno da una parte a velocizzare le azioni di screening e dall’altra a individuare informazioni false o nascoste nelle fasi di raccolta dei capitali, sia per quanto riguarda la governance, il management e le informazioni finanziarie, sia circa la reputazione.

Segue poi l’operazione di certificazione che andrà a verificare che la documentazione sia trasparente e sicura rispetto alla validità e l’affidabilità dell’impresa, così da concentrare le energie sugli aspetti puramente di business/mercato/tecnologia della società oggetto dell’investimento.

Dieci regole per investire in sicurezza

Deephound, tech company italo-inglese leader proprio in fatto di verifica delle informazioni online propedeutica alle campagne di Equity crowdfunding, ha stilato per Dealogando un decalogo utile a chi voglia investire in sicurezza e intraprendere con prudenza questo percorso.

  1. Il primo passo informarsi. Nel sito web di Consob vi è un’apposita sezione contenente tutte le informazioni relative a questo genere d’investimento, passaggio assai importante prima di avventurarsi in un’operazione simile.
  2. Il secondo è la consapevolezza: quando si investe per mezzo di portali on line si acquisisce la qualifica di socio e si prende parte pienamente al rischio economico, che contempla, fra le prospettive peggiori, anche la perdita dell’intero investimento. Da tenere a mente, inoltre, che gli strumenti finanziari che si sottoscrivono sono ritenuti illiquidi, ovvero, nel linguaggio bancario, non disponibili, poiché congelati o vincolati a lunga scadenza. In caso di vendita, allora, sarà più complesso identificarne il reale valore economico.
  3. Terzo: attenzione alla sfera emotiva. Uno degli indiscussi punti di forza del crowdfunding è infatti l’impatto emotivo di una nuova idea imprenditoriale, che va a condizionare la decisione di investimento. Ciò avviene in quanto il profilo della società e delle nuove azioni emesse non sarà presentato secondo le consuete modalità, come ad esempio il tipico prospetto informativo, ma attraverso schede e magari anche immagini, video o pitch che non devono necessariamente avere una preventiva autorizzazione da parte della Consob. In questo caso l’analisi economico-finanziaria preliminare a cui è chiamato ogni investitore potrebbe essere “suggestionata” da fattori non obiettivi e dunque spingere l’utente a intraprendere un iter di investimento non coerente con il profilo personale di rischio-rendimento. Massima attenzione poi al cosiddetto “effetto gregge”, che porta spesso a scelte poco razionali e figlie dell’euforia del momento, e a ciò che è chiamato in gergo Fear Of Missing Out (FOMO), ovvero “la paura di perdere l’opportunità”, spesso anticamera di errori e passi avventati.
  4. Quarto: diffidare dalle offerte d’investimento via mail e da quelle in cui vi è una richiesta di informazioni personali e/o di somme di denaro. Il gestore del portale non può richiedere il versamento di somme a suo nome ma l’importo dell’investimento deve essere accreditato soltanto in un conto indisponibile intestato all’emittente degli strumenti finanziari.
  5. Quinto: mi raccomando i dati! Prima di investire, bisogna essere sicuri che il gestore del portale sia regolarmente iscritto al registro dei gestori tenuto dalla Consob.
  6. Sesto: verifica delle informazioni. I dati forniti dal registro dei gestori della Consob devono combaciare con quelli effettivi del gestore, come la sede, il sito internet, il numero di telefono, etc.
  7. Settimo: analizzare sempre! Raccogliere più dati possibili può limitare e di molto il rischio truffe. Sarà quindi necessario consultare il sito internet della società che emette gli strumenti finanziari, così da condurre una prima analisi d’investimento e studiare con accuratezza i documenti societari, quali statuto, atto costitutivo e business plan. La nuova normativa europea prevede che agli investitori sia fornito un key investment information sheet (KIIS) stilato dall’emittente per ciascuna campagna di raccolta oppure dalla piattaforma. All’interno del documento, le piattaforme dovranno fornire ai clienti una chiara e puntuale informativa per investire in sicurezza, ovvero i pericoli finanziari e i costi che potranno sopportare, inclusi i rischi di insolvenza e i criteri di selezione dei progetti.
  8. Ottavo: non perdere mai di vista l’investimento nel tempo e prendere parte attiva, laddove fattibile, alla vita societaria. Non dimenticare di consultare periodicamente il sito internet della società e prendere visione dei documenti societari, come ad esempio il bilancio, per essere con costanza aggiornati sull’andamento societario.
  9. Nono: verificare i possibili futuri cambi di controllo.  Questo è un aspetto che raramente è annoverato fra le priorità ma che invece riveste un’importanza capitale ai fini del successo dell’investimento.
  10. Decimo: per investire in sicurezza è necessario conoscere, e bene, i propri diritti di recesso presenti obbligatoriamente all’interno dello statuto societario.