Nelle scorse ore Clubhouse ha dichiarato che la sua app Android sarà finalmente disponibile al download in tutto il mondo nel giro di una settimana. Il social network vocale aveva già lanciato nei giorni scorsi la versione beta per gli utenti del sistema operativo di Google negli Stati Uniti
Clubhouse, il social network basato sulle conversazioni vocali in diretta – valutata circa 4 miliardi di dollari all’ultimo recentissimo round di finanziamento – ha dichiarato che il 18 maggio lancerà l’app Android in Giappone, Brasile e Russia; poi toccherà a Nigeria e India e infine venerdì 21 maggio apparirà nel PlayStore degli utenti Android del resto del mondo.
La startup aveva originariamente progettato l’app solo per iPhone raggiungendo rapidamente la popolarità anche tra celebrità, politici, investitori e imprenditori di alto profilo come Elon Musk e Mark Zuckerberg. Come rivelato dai fondatori all’interno della stanza Town Hall, Clubhouse ad aprile 2021 ha superato i 10 milioni di utenti attivi in tutto il mondo.
Anche in fase beta, l’accesso al social network vocale su Android è gestito da un sistema “a invito”, in linea con il suo impegno per “mantenere la crescita misurata”.
Attualmente però l’app per Android è manchevole di una serie di funzionalità: gli utenti non possono seguire un argomento, creare o gestire un club, collegare i loro profili social, effettuare pagamenti o modificare il nome del profilo o il nome utente; ma, a quanto annunciato dalla startup, si sta lavorando per portare tutte le funzionalità iOS nell’app Android.
Rallenta la crescita di Clubhouse
Dopo diverse settimane di grandi attenzioni, sembra essere iniziata la decrescita dell’app. Secondo un’analisi della società di consulenza AppMagic e pubblicata sul sito TechCrunch, nell’ultimo mese gli utenti giornalieri attivi sono calati del 68% rispetto a febbraio. L’iniziale successo di Clubhouse è stato attribuito principalmente alla pandemia: le restrizioni, infatti, lo hanno reso un ottimo strumento da usare tra le mura domestiche.
Inoltre, si è constatato che le conversazioni basate sull’audio – a livello percettivo – coinvolgono maggiormente gli utenti rispetto a un post scritto. Ma non è detta l’ultima parola: il lancio dell’app per Android, raggiungendo numerosi nuovi utenti, potrebbe riportare in auge il social network.
Da Twitter a Spotify: la concorrenza spietata degli altri social network
Il successo di Clubhouse non è ovviamente passato inosservato ai colossi tecnologici i quali, in vari modi, si stanno adoperando per inglobare la funzionalità audio nelle proprie piattaforme.
A partire da Twitter che inizialmente ha tentato di acquisire Clubhouse per circa 4 miliardi di dollari: l’operazione, però, non è andata a buon fine, tanto che – per contrattaccare – ha deciso di lanciare un prodotto molto simile a Clubhouse. Spaces di Twitter è un luogo, attualmente in beta test, dove gli utenti di iOs e Android utilizzano la voce per commentare. Al contrario di Clubhouse però gli iscritti non potranno creare in autonomia le stanze per le chat vocali dal vivo. Gli Audio Spaces inoltre, saranno inseriti in un progetto più ampio che permetterà agli “influencer” di Twitter di monetizzare con i loro contenuti.
Anche Linkedin si sta preparando al lancio di stanze audio per stimolare le connessioni professionali. Il nuovo strumento di Live Audio Room – come svelato a Techcrunch – si basa su stanze (proprio come Clubhouse) all’interno delle quali alcuni speaker interagiscono vocalmente davanti ad una platea virtuale di ascoltatori.
Spotify invece, già da tempo presente sul mercato dei podcast, ha da poco acquisito Betty labs, startup che ha realizzato Locker Room, app basata su interazioni vocali dedicate principalmente allo sport. Con l’integrazione di contenuti live audio, il servizio di streaming musicale si impone definitivamente come punto di riferimento per i contenuti audio.
All’elenco non poteva che aggiungersi anche Facebook, con ben quattro novità interamente basate sui contenuti audio: le Stanze in diretta su Facebook e Messenger, i podcast, un nuovo formato di post sonori chiamati Soundbite e alcuni strumenti per creare audio originali in modo professionale.
Infine, Telegram ha lanciato Voice Chat 2.0 mentre Discord, la piattaforma di messaggistica istantanea famosa comunità di videogiocatori, ha implementato Stage Channels, una nuova funzionalità dedicata proprio alle interazioni vocali all’interno delle community.