Prima Google, poi Facebook. Il cammino di Sheryl Sandberg è costellato da grandi successi. Ha ricoperto la carica di braccio destro di Mark Zuckerberg per quattordici anni, contrastando una difficoltà dopo l’altra, per poi dire ufficialmente basta. Ha presentato le dimissioni e al suo posto è subentrato un nuovo Coo, che di essere la “superstar” dei social non vuole proprio saperne
Non è facile accettare il cambiamento, ancor di più in un’azienda come Meta, un tempo nota semplicemente come Facebook. Mark Zuckerberg ha scelto di cambiare strategia e, per farlo, ha tagliato alcuni rami secchi. Altri sono semplicemente caduti da soli. Ma dove si colloca esattamente l’uscita di scena di Sheryl Sandberg? Soffiata dalle comode braccia di Google, ha stretto un importante accordo con Zuckerberg nel 2008, quando è stata assunta come Coo (chief operating officer). Da sempre nota come il numero 2 di Facebook, nonché braccio destro del suo fondatore, Sheryl Sandberg ha scelto di fare un passo indietro lasciando un posto vacante prontamente riempito da Javier Olivan.
Chi è Sheryl Sandberg, l’ex numero 2 di Facebook
Classe 1969, Sheryl Sandberg è nota per essere un’imprenditrice americana. Ancora oggi sono pochissime le donne che occupano ruoli rilevanti nella Silicon Valley e, prima dell’1 giugno 2022, tra queste rientrava sicuramente Sheryl Sandberg. Prima di entrare nella famiglia di Facebook, ha sortito il fascino del potere in casa Google dov’era vicepresidente delle vendite e delle operazioni online globali. Il Time, nel 2012, l’ha inserita nella lista delle 100 persone più influenti al mondo, mentre Forbes qualche anno dopo l’ha inserita nella lista delle donne più potenti del mondo. Ha incontrato Mark Zuckerberg ad una festa di Natale di Dan Rosensweig e, nonostante in un primo momento il fondatore di Facebook non stesse cercando un Coo, l’anno seguente ha assunto Sheryl Sandberg. L’uscita da Google non è stata pacifica, anche perché la donna ha portato con sé diversi suoi colleghi.
Il suo arrivo in azienda ha permesso a Facebook di diventare anche redditizio grazie al supporto pubblicitario. L’accordo tra Sheryl Sandberg e Zuckerberg prevedeva che la donna fosse a capo delle attività commerciali dell’impresa. Questo includeva tantissime aree come le vendite, marketing, risorse umane, comunicazione e politica pubblica. Il potere nelle sue mani è diventato pesantissimo nel corso del tempo. Nel 2012 è entrata nel consiglio di amministrazione di Facebook come membro effettivo. Ma, come riporta Wired, l’intenzione di Sheryl Sandberg – almeno quella iniziale – era di lasciare quasi subito Facebook. Il numero che aveva in mente era cinque: cinque anni di degno contributo, dopodiché avrebbe puntato alla politica. Ma quei cinque sono diventati improvvisamente quattordici e, nel mezzo, uno scandalo dopo l’altro hanno fortemente danneggiato Facebook (e la sua reputazione).
L’addio di Sheryl Sandberg
Quando Sheryl Sandberg è entrata in Facebook, ha stretto un accordo particolare con il fondatore che le desse forti libertà. All’epoca Zuckerberg aveva soltanto 23 anni e Sheryl Sandberg aveva tutta l’aria di avere la testa ben piantata sulle spalle. E quelle aspettative hanno ripagato, perché ha dimostrato di sapersela cavare anche nelle acque più torbide. Qual era, dunque, il problema? Che sia politica o business, si tratta sempre e solo di potere e, di quello, Sheryl Sandberg ne aveva fin troppo. Gestendo così tante aree da sola, la Sandberg era l’unico punto di riferimento. Di conseguenza, molte delle problematiche che hanno afflitto Facebook negli anni sono arrivate all’orecchio di Zuckerberg tardi.
In seguito alle elezioni presidenziali del 2016 e la vittoria di Donald Trump, Facebook ha iniziato ad accusare il colpo ed è stato protagonista di una serie di scandali, l’ultimo relativo alla privacy. Per ovviare al problema, Zuckerberg ha cambiato nome all’azienda. Facebook, da oggi in poi, è il nome di un social network e non dell’intera holding, diventata Meta. Al di sotto, oltre a Facebook, appaiono tutti gli altri social in suo possesso, come Instagram e WhatsApp. Con l’uscita di scena di Sheryl Sandberg, Meta sta seguendo un’organizzazione interna differente, dove ogni settore risponde ad un responsabile ed ogni responsabile risponde a Zuckerberg. Si è così ripristinata la gerarchia. In ogni caso, l’addio di Sheryl Sandberg sarà graduale: ha annunciato le dimissioni l’1 giugno 2022, ma c’è ancora tanta strada da fare prima di uscire definitivamente da Meta.
Chi è il nuovo Numero 2 di Meta e cosa succede ora
Al posto di Sheryl Sandberg, è subentrato Javier Olivan, nuovo Numero 2 della holding nonché braccio destro di Mark Zuckerberg. Il suo è un nome che trasuda riservatezza. Attento alla sua privacy e con una presenza social ridotta all’osso, Javier Olivan raccoglie il testimone di Coo. Ha studiato ingegneria elettronica e industriale all’università di Navarra, dopodiché ha puntato ad un master in amministrazione aziendale alla Standford University. Oggi, a 44 anni, ha alle spalle una carriera in diverse aziende come Ntt e Siemens. Il suo ingresso in Facebook è avvenuto nel 2007, poco prima di Sheryl Sandberg, ma si è occupato dell’espansione internazionale dell’azienda nel resto del mondo tra cui Giappone, Russia e Brasile.
Trascorrono anni piatti per Javier Olivan, ma la grande svolta è arrivata pochi mesi fa, quando è stato messo a capo della divisione diventando chief growth officer. A differenza di chi l’ha preceduto, non è molto presente sui social. Su Instagram è seguito da appena 17 persone e su Facebook non ha grandi interazioni. Il suo nuovo ruolo di spicco in Meta arriva dopo anni di onorato servizio dietro le quinte e il futuro è all’insegna del Metaverso. Da qui, del resto, parte la rivoluzione di Mark Zuckerberg e non avrebbe potuto prendere il via se Sheryl Sandberg fosse rimasta a bordo come Coo. Il mondo è in continuo cambiamento e anche realtà come quelle fondate da Zuckerberg hanno bisogno di rinnovarsi. Quando Sheryl Sandberg si è unita al suo team, Facebook aveva poco più di qualche anno. Ad oggi è un colosso dei social network, ma i continui problemi legati alla privacy hanno minato la sua autorità. Per non parlare della concorrenza, sempre più ricca e spietata, come quella di TikTok. A detta di Mark Zuckerberg, le dimissioni di Sheryl Sandberg segnano la fine di un’era. Ma quella in arrivo, incluso il Metaverso, sarà migliore o peggiore?