Il turismo, inutile negarlo, è stato uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, e correre ai ripari è d’obbligo. Ma quale potrebbe essere la possibile cura anti-Covid per il business travel?

Secondo la ricerca annuale del World Travel & Tourism Council (WTTC) il settore dei viaggi e del turismo non solo rappresenta più del 10% del PIL globale, ma un lavoro su dieci sul pianeta e 1 su 4 nuovi posti di lavoro creati a livello globale negli ultimi cinque anni riguardano questo settore.

Il covid-19 ha cambiato radicalmente la vita così come la conosciamo e il settore dei viaggi e del turismo è totalmente devastato. Considerando l’impatto delle crisi, si ipotizza un cambiamento radicale del futuro del business delle agenzie di viaggio.

Com’è cambiato il business travel dopo il Covid-19

Lo sviluppo su larga scala del turismo, l’aumento delle piccole e medie imprese (PMI) e delle startup in tutto il mondo e la globalizzazione hanno portato un maggior numero di persone a viaggiare per affari.

Poi è arrivato il 2020 con molte false speranze e promesse: lo scoppio di una delle pandemie più letali del 21 ° secolo ha consumato prima migliaia di vite umane e poi ha annientato milioni di posti di lavoro: si stimano nel mondo oltre 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno persi (fonte: Organizzazione internazionale del lavoro). A peggiorare il tutto è l’incertezza sull’andamento di qualsiasi attività nel futuro, in qualsiasi settore aziendale.

Il settore dei viaggi, tra tutti, è uno di quelli che sta sfiorando l’eclissi. Il blocco durante il primo lockdown ha portato al divieto totale di viaggi nazionali e internazionali, salvo situazioni di emergenza e necessità.

Di conseguenza è crollato anche il settore alberghiero e dell’ospitalità, il quale ha dovuto affrontare notevoli perdite di posti di lavoro a più livelli. Sicurezza e igiene sono diventate le parole d’ordine e molti hotel si sono trovati impreparati a garantire le misure di sicurezza per la prevenzione del COVID-19 che richiedevano un investimento pianificato.

Distanziamento sociale e trasformazione digitale sono diventati la nuova normalità.

In questo contesto anche i business travel manager hanno intrapreso la strada della trasformazione digitale, adottando modalità e tecniche mai utilizzate prima. Da parte loro, le aziende stanno cambiando la loro politica di business travel, organizzando i viaggi d’affari tenendo conto delle misure protettive che le strutture e i mezzi di comunicazione adottano per il benessere dei dipendenti.

 

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I trend del travel nei prossimi anni

Come in tutti i settori una forte spinta arriva dalla digitalizzazione, per migliorare l’intera esperienza di viaggio. Inoltre, l’experience sarà più duratura possibile con l’introduzione del neverending tourism: l’idea è rendere il viaggio continuo, proponendo esperienze prima e dopo, anche grazie all’aiuto del digitale. In questo modo la relazione con il cliente diventa di lungo periodo e si diversifica l’offerta. Insomma, la previsione è che il turismo può ripartire grazie a nuovi e innovativi trend.

Sostenibilità, nuove tecnologie e lavoro da remoto. Sono questi i nuovi trend che accompagneranno il settore del turismo nel 2021 e che potrebbero trasformarsi in un vero antidoto contro la crisi innescata dal Coronavirus.

Dopo anni di forte crescita del settore, la chiusura delle frontiere, le limitazioni alla mobilità e il divieto di assembramento hanno colpito a livello globale il settore. Basti pensare che l’e-commerce travel degli operatori con sede in Italia è calato del 56%, mentre il turismo organizzato ha segnato perdite tra il 70 e il 90% rispetto all’anno precedente.

Secondo gli esperti, sono tre le componenti fondamentali in grado di portare ad una riformulazione del concetto di sistema turismo: sostenibilità, neverending tourism, holiday working.

  1. Sostenibilità

    Con il Covid-19 è aumentata l’attenzione verso temi come l’inquinamento e l’affollamento, con ricadute importanti sul turismo. Saranno premiate le destinazioni e le pratiche ritenute più sostenibili, da un punto di vista ambientale e sociale.

  2. Neverending Tourism

    Si tratta di un’alternativa che punta su un’estensione spazio-temporale dell’esperienza turistica sia fisica che digitale. Sfruttando le possibilità offerte dal digitale, si potranno proporre esperienze virtuali, visite guidate, corsi o altre attività esperienziali online che anticipino o prolunghino nel tempo l’esperienza turistica.

  3. Holiday Working

Altro trend rilevante riguarda la possibilità di lavorare per brevi o lunghi periodi da luoghi di vacanzaIl lockdown ha portato a 8,2 milioni il bacino di smart worker in Italia. Questo fenomeno è comune per un’ampia fetta di lavoratori a livello internazionale e potrebbe avere effetti positivi sull’intero sistema turismo.