The Big Hack è stata una vera e propria maratona di programmazione, in cui sono stati sviluppati prototipi di progetti hardware e software. Tra soluzioni per i malati oncologici, idee per monitorare la vaccinazione contro il Coronavirus e dispositivi ad alta tecnologia, si fa sempre più strada la giovane impresa.
Grandi aziende al sostegno di startup innovative in un territorio che sta vivendo un nuovo rinascimento: è la Campania che ha ospitato The Big Hack. Il contest ha visto risultati record in termini di partecipanti, con oltre 200 giovani, divisi in 53 squadre per affrontare 9 challenge.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di giganti della tecnologia come Eni, STMicroelectronics, Acea, Terna, Ente Autonomo Volturno, MSD Italia, Cisco Networking Academy-Consorzio CLARA, Regione Campania-So.Re.Sa (Società regionale per la sanità) Petrone Group, affiancati ai giovani innovatori per incubarne e sostenerne i progetti.
Le iniziative di The Big Hack
Sarà Eni, ad esempio, a promuovere l’iniziativa The Big Wack che punta a creare un percorso strutturato di formazione, skilling e networking, nell’ambito della piattaforma Open Joule, promossa dal gigante dell’energia. STMicroelectronics ha scelto i ragazzi di Scan&Learn, che hanno elaborato un algoritmo basato sulla fotocamera degli smartphone, che consente di conoscere le componenti dei dispositivi elettronici tramite dei quiz dedicati e dei momenti di gaming.
Anche Acea sceglie la gamification, sostenendo AceaFocus, che spinge cittadini e imprenditori ad avere comportamenti consapevoli e sostenibili. Terna, invece, adotta TernaDren, l’app sviluppata per “gestire il percorso di On Boarding dei dipendenti Terna”, mentre l’Ente Autonomo Volturno, la società che ha l’esercizio dei mezzi di trasporto locali della Campania, sostiene EAV si muove con te, l’app che consentirà ai passeggeri di “comprare biglietti elettronici, visualizzare gli abbonamenti e segnalare in tempo reale problemi al personale di bordo”.
E ancora, la Cisco Networking Academy dà spazio ai giovani del progetto Cerere, con un focus sull’oro blu, ovvero l’acqua: gli innovatori hanno trovato il sistema per “rendere la risorsa idrica più sostenibile, utilizzando dispositivi IoT per mappare la situazione irrigua sul territorio”, fra l’altro andando in piena sinergia con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030.
The Big Hack ha inoltre dato spazio ai temi health tech con tre progetti mirati: MSD Italia, nota azienda farmaceutica, adotta i ragazzi di Wing, che puntano a recuperare “pazienti e cittadini rimasti indietro nella prevenzione oncologica e nel loro follow up”, mentre la regione Campania e So.Re.Sa., l’ente regionale per la programmazione sanitaria, hanno lavorato insieme a una squadra di innovatori per sviluppare una soluzione hi-tech che metta a sistema gli applicativi, già disponibili per monitorare al meglio la campagna vaccinale. Non da ultimo, il gruppo Petrone sosterrà Welp, “l’applicazione multipiattaforma per il supporto delle pazienti affette da cancro al seno”.
I pareri positivi sull’evento
Soddisfazione e plauso per la manifestazione The Big Hack da parte dei vari livelli istituzionali che hanno sposato questo progetto. Per Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania, “progetti così buoni emergono solo grazie al lavoro di gruppo. Per questo abbiamo costruito un esempio pilota di quel che viene chiamato ‘challenge based learning’, un approccio didattico multidisciplinare che incoraggia l’utilizzo delle risorse tecnologiche per risolvere problemi concreti”.
” È lo stesso modello che ritroviamo nell’hackathon e che stimola la cooperazione con i propri pari – continua Fascione – ma soprattutto insegna a considerare in maniera diversa anche i docenti, i mentori e gli esperti di riferimento, vedendoli come alleati nella risoluzione del problema e nella condivisione delle esperienze”.
“Si tratta dello stesso approccio che abbiamo utilizzato in Campania per fronteggiare l’emergenza da Covid, come anche della visione alla base della promozione dell’innovazione e dell’economia innovativa nella nostra regione”, ha spiegato ancora Fascione a Dealogando.
“Nell’hackaton si è sancita quella opportuna saldatura fra settore pubblico e privato, che risulta essere il cuore del modello di innovazione che perseguiamo. Su questo, anche all’interno delle amministrazioni pubbliche, è necessario che arrivi un cambio di tendenza, che faccia convergere fondi di diversa origine e natura in operazioni congiunte che, associate al lavoro di squadra del nostro ecosistema, possano dare risposta al crescente dinamismo di territori spesso sottovalutati. Siamo orgogliosi che la Campania su questo possa fungere da apripista”.